lunedì 14 giugno 2010

Germania - Chaaria

Ringrazio di vero cuore Peter e Mary per avermi invitato a passare due giorni a Francoforte, per incontrare persone sensibili ai problemi del Terzo Mondo e possibili futuri volontari.
Come gia’ discusso in varie occasioni con la Associazione Volontari Mission Cottolengo, pare una bellissima cosa l’internazionalizzazione del volontariato, e possiamo dire che Peter e Mary, con la loro presenza costante a Chaaria ormai per tre anni consecutivi e per periodi prolungati, costituiscono un po’ i capostipiti del volontariato non-italiano.
Grazie ad essi anche Karoline, loro nipote odontoiatra, ha fatto un periodo di ottimo servizio al Cottolengo Mission Hospital.
Sto viaggiando molto in questa mia presenza in Italia, ma credo che sia importante per creare e coltivare delle reti di collaborazione e di servizio che poi andranno ad incrementere il servizio ai poveri ed ai malati di Chaaria.

Fr Beppe Gaido






PS: uno speciale ringraziamento per la signora Chiavazza di Casalgrasso, la quale ha nuovamente offerto una grossa somma di denaro che impiegheremo in parte per gli orfani ed in parte per nuove strumentazioni diagnostiche per Chaaria. 

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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