E’ stato bellissimo conoscerla di persona. Capelli biondissimi ed occhi color mare... a me sembra di una bellezza nordica, quasi scandinava.
Sorriso facile, Ginevra e’ molto socievole e non disdegna la mia compagnia, anche se non mi ha mai visto prima. Quando la prendo in braccio si trastulla volentieri e mi accarezza la barba. Non l’ho mai sentita piagere per tutto il tempo in cui siamo rimasti insieme.Che bello rivedere Nadia e Fabrizio dopo quasi tre anni: sono raggianti ora che la loro unione e’ stata coronata da un dono di Dio cosi’ stupendo come questa bambina.
Insieme a Nadia e Fabrizio ho potuto conoscere anche i loro familiari, e questo ha ulteriormente cementato un’ amicizia gia’ molto profonda.
La cerimonia del battesimo e’ stata molto semplice, ma raccolta e vivace. E’ stata celebrata sabato 19 giugno nella Chiesa della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Roma. Don Pasquale e’ riuscito ad imprimere un suo stile molto incisivo che ha portato tutti noi a comprendere ed interiorizzare i vari momenti del rito ed i loro significati piu’ profondi.Insieme ai familiari erano in chiesa con noi anche molte suore della comunita’ ed un discreto numero di ospiti della Casa Cottolengo di Roma. Con noi hanno pregato e gioito per l’ingresso di Ginevra nella grande famiglia dei figli di Dio.
Ginevra ha portato una ventata di freschezza anche per le suore e per le ricoverate, che da anni non vedevano un battesimo. Infatti in una comunita’ che ospita solo anziani ed handicappati mentali, purtroppo l’unica celebrazione liturgica veramente frequente e’ quella dei funerali.
Alla funzione e’ seguita una cena fraterna in un locale tipico ed elegante nello stesso tempo. E’ stato bello mangiare insieme e condividere liberamente e semplicemente tante nostre esperienze di vita. Al pasto ha partecipato pure don Pasquale, il quale, oltre che celebrante, e’ anche un grande amico di Nadia, di Fabrizio... e di Chaaria.
Ginevra e’ stata la regina della serata: sempre sveglia e serena, vispa e simpatica. Non ho avuto “l’onore” di sentirla piangere anche se e’ rimasta con noi fino a molto tardi.
La cena e’ stata rallegrata da musica e canti, grazie ai quali il tempo e’ davvero volato via senza che ce ne accorgessimo.
Che bella bambina che e’ Ginevra. Sono orgoglioso di essere suo padrino. Non potro’ starle molto vicino, ma spero di significare qualcosa per lei con una testimonianza di vita cristiana coerente ed impegnata nel servizio ai piu’ poveri. Non ricevera’ molti regali dal sottoscritto, ma in cambio cerchero’ di darle tantissimo affetto. Una parte della mia famiglia vive ora a Roma!
Nadia e Fabrizio hanno voluto che anche noi padrini scegliessimo un nome per Ginevra, un nome che costituisse anche un augurio od un programma per la sua vita. A me han chiesto di sceglierne uno in lingua swahili.Ed ecco che ora Ginevra ha quattro nomi, in quanto lei adesso si chiama pure:
Maria, come ha suggerito Don Pasquale, intendendo con questo nome affidarla alla protezione materna della Madonna;
Virginia, come ha pensato la sua madrina, che con questa scelta ha voluto augurare a Ginevra cio’ che tale nome significa: ‘casta e pura’;
Kiende, da me proposto come augurio per la sua vita futura, in quanto il significato della parola e’ molto bello: ‘felice perche’ amata’.
I due giorni a Roma mi hanno anche permesso di incontrare i volontari, che mi hanno davvero scaldato il cuore. Mi sono sentito amato ed accolto... e lo so bene che tutto questo amore verso di me mi e’ stato “guadagnato” dai poveri di Chaaria, che tutti vogliamo servire e portare nel cuore.
Chaaria e’ stata molto presente anche durante il battesimo: la bomboniera di Ginevra e’ infatti una stella marina. Con questa scelta commovente Nadia, Fabrizio e Ginevra hanno ricordato a me e a tutti quelli che lavorano in Kenya al Cottolengo Mission Hospital che la nostra attivita’ non e’ inutile. E’ vero che si tratta di una goccia nell’oceano e che il nostro raggio di influenza non puo’ essere piu’ vasto di poche centinaia di chilometri. E’ un dato di fatto che forse quello stesso bambino che oggi abbiamo salvato dalla malaria probabilmente morira’ tra un mese o due per un altro attacco malarico... ma per quella creatura, in quel momento specifico, cio’ che abbiamo fatto per lei non e’ stato inutile, come inutile non e’ stato essere ributtata in mare per quella stella marina gia’ nella mano del bimbo della fiaba diventata “motivo ispiratore” del blog.
Fr Beppe Gaido
La mente soppesa e misura,
ma è lo spirito che giunge al cuore della vita
e ne abbraccia il segreto;
e il seme dello spirito è immortale.
Il vento puo' soffiare e placarsi,
e il mare fluire e rifluire:
ma il cuore della vita
è sfera immobile e serena,
e in quel punto rifulge
una stella che è fissa in eterno.
Kahlil Gibran "Gesu' figlio dell'uomo"
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