martedì 8 giugno 2010

Lettera di Fr. Beppe agli operatori del Progetto "Occhiali per l'Africa"

Carissimi operatori del progetto “Occhiali per l’Africa”,

sono in Italia per diverse necessità ed avendo saputo dal prof. Corsini della vostra riunione di verifica del progetto, ho pensato di rendermi presente con questa mail.
In questi anni di collaborazione voi avete imparato che lavorare con l’Africa non è mai facile e vi siete abituati a non fermarvi di fronte alle difficoltà, agli impedimenti temporanei; vi ringrazio perché in questo modo ci avete reso un servizio importante.
Quest’anno eravamo partiti bene, poi a febbraio ci è venuto meno il servizio prezioso della linea internet (che tuttora non è stata riattivata) e per me è diventato più difficile comunicare con tutti i collaboratori; una soluzione provvisoria che avevo adottato e affidato ad una collaboratrice non ha avuto corso per sua responsabilità, senza che io lo sapessi. Gli occhiali che avete costruito sulla base delle prescrizioni sono comunque arrivati, come pure i 22 occhiali premontati che avete realizzato successivamente.
Che cosa ipotizzare per il prossimo futuro? Io spero vivamente che la linea internet venga ripristinata e, comunque, è mio fermo proposito cercare un nuovo collaboratore cui affidare il compito della relazione con voi; confidando che questo mi riesca, rinnovo a voi la proposta di continuare la collaborazione a beneficio dei pazienti più poveri che non potrebbero pagare gli occhiali.
Ricordo con viva riconoscenza che in questi anni voi ci avete inviato non solo occhiali, ma anche gli strumenti essenziali per l’ambulatorio: la valigetta di lenti con l’occhialino di prova, l’interpupillometro, il frontifocometro e la lampada a fessura (grazie alla generosità del Lions Club Ludovico Ariosto di Albinea) e una ventiletta. Queste donazioni hanno permesso un servizio sempre migliore e ne hanno richiamato altre: dalla collaborazione tra l’associazione italiana “For a smile” e il governo kenyota è nata una struttura nuova dove avrà più adeguata collocazione, accanto ad altri, l’ambulatorio ottico/oculistico. Non solo; l’Associazione Volontari con nuovi donatori sta studiando la possibilità di realizzare a Chaaria sedute periodiche di interventi oculistici per operare la cataratta; e questo sogno ormai non appare più irrealizzabile. Tutto ciò è nato e sta crescendo anche grazie a voi!
Il prof. Corsini mi ha informato dell’apertura del progetto alle esigenze del vostro territorio, dell’Africa che vive tra voi; di questo io sono contento e vi esprimo il mio apprezzamento ed incoraggiamento a continuare.
A voi insegnanti del settore Ottico, ai membri del Lions Club Ludovico Ariosto di Albinea, alla Caritas reggiana, agli studenti carissimi, al Dirigente Scolastico ed al prof. Corsini i miei più cordiali saluti.


Fratel Giuseppe Gaido

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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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