martedì 27 dicembre 2011
I ragazzi di Sciolze e Rivalba
Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.
Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.
Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.
Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.
Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.
E poi, andare dove?
Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.
Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.
Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.
Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.
Questo è quello che facciamo, ogni giorno.
Fratel Beppe Gaido
1 commento:
Complimenti a questi ragazzi... dovrebbero essere di esempio per tutti, una grande lezione davvero. Encomiabili per il loro contributo, l'impegno e le parole così grandi pur se pronunciate e scritte da persone così giovani eppure già così sensibili a certe situazioni e problematiche, tanto da riuscire a cogliere quel senso così profondo di "salvare" anche una sola stella marina con quel poco che si può...
Bravi.
Nadia.
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