Ringrazio Dio di
vero cuore perche’ domani, 22 gennaio, e’ il mio cinquantesimo compleanno.
Non posso piu’
dire con Dante Alighieri che sono “nel mezzo del cammin di nostra vita”, in
quanto certamente sono ampiamente nella parabola discendente… ma certamente non
ne sono scontento!
Cinquant’anni
sono prima di tutto un momento per rendere grazie a Dio del dono della vita:
quanta gente non e’ arrivata a questo traguardo!
Quanti bambini ho visto morire
subito dopo la nascita, e quanti giovani sono passati tra le mie mani senza che
io sia riuscito a salvarli da malattie tremende come la tubercolosi o l’AIDS.
Io invece ci sono, sto bene e sono forte: certamente questi non sono doni da
poco, ed e’ importante rendersene conto e ringraziare il Signore. Alla mia eta’
mio padre era gia’ malato di cancro da alcuni anni, e stava iniziando gli ultimi
dodici mesi del suo calvario.
Mezzo secolo e’
anche un momento in cui sei ancora nel pieno delle tue forze, ma non hai piu’
quell’irruenza giovanile che a volte porta anche a decisioni avventate o a
reazioni inconsulte od emotive. Se guardo al mio passato, mi sembra di essere
molto piu’ calmo e ponderato: quante volte da giovane ho difeso le mie idee con
focosita’ eccessiva.
Quante volte ho alzato la voce per niente, ottendendo solo
disunita’ e malumori da parte di chi mi ascoltava. Quanti “nemici” mi sono
fatto quando lo zelo giovanile mi ha portato a posizioni di rottura che
avrebbero potuto essere evitate con una sana mediazione. Da giovani si pensa
che il modo sia bianco o nero; da vecchi si impara che invece ci sono solo
diverse tonalita’ di grigi sia in noi che negli altri. Da giovani si divide
l’umanita’ in buoni e cattivi, ma gli anni insegnano che ognuno di noi e’ un
miscuglio di entrambi gli aspetti. Da giovani ci si incendia immediatamente; ora
invece ho la forza anche di staccare la spina un attimo, di respirare due volte
prima di rispondere ad una provocazione, o di decidere anche che talvolta e’
meglio tacere del tutto per amore della pace. Mai avrei accettato, anche solo
dieci anni fa, il valore di un proverbio inglese che dice: “no comment is
sometimes the strongest comment!”… oggi invece ne sono profondamente convinto. I giovani vogliono risposte subito; gli
attempati come il sottoscritto imparano che spesso e’ meglio e piu’ saggio
saper aspettare!
Sono stati per
me anche cinquant’anni di bastonate e di delusioni, ma e’ certamente vero che e’ dalle sconfitte che nella
vita si impara: un mio professore mi diceva che fino all’eta di 30 anni si
apprende sui libri, mentre poi si impara solo dai propri sbagli. Quanti errori
e quante nasate ho battuto nella mia vita! Certamente non posso dire della mia
esistenza quello che afferma il protagonista di un bel film sulla morte: “I
have no regrets!” Io di rimpianti ne ho tanti; molte cose le farei
diversamente, se ci fosse la macchina del tempo e potessi rivivere situazioni
passate. Ma poi lo so che anche gli sbagli e le cose errate mi hanno costruito
e ,nell’ottica della fede, mi hanno fatto crescere: Dio infatti scrive dritto
anche sulle righe storte.
Cinquant’anni mi
hanno regalato tanti amici, tante persone che mi apprezzano, ed anche qualche
nemico e detrattore: ringrazio Dio delle persone che mi vogliono bene, ed anche
di chi di bene me ne vuole poco. Pure questi ultimi sono stati importanti, in
quanto mi hanno insegnato a perdonare, a dimenticare ed a passar sopra tante
cose. Su questo punto mi colpisce sempre molto il Vangelo, quando considero
quanti erano i detrattori di Gesu’
stesso. Cristo “e’ passato sanando e beneficando tutti”, ma ha sempre raccolto
avversari e oppositori.
In questi
cinquant’anni c’e’ anche la stupenda esperienza di Chaaria attraverso cui un
dispensario e’ diventato un ospedale apprezzato da tantissima povera gente,
grazie al sostegno della Piccola Casa e soprattutto dei Fratelli con cui ho
lavorato. Chaaria e’ certamente un sogno che ancora sta crescendo tra le nostre
mani, un progetto che fino ad oggi ha aiutato tantissime persone, rispondendo
ai loro bisogni di salute… e chissa’ quante ne assistera’ ancora. Chaaria e’
una grandissima gioia, oltre che un fardello non da poco da portare avanti.
Il mio mezzo
secolo mi porta anche a ringraziare Dio per la sua fedelta’. Mi ha chiamato
alla Vita Religiosa ben 31 anni
fa, ed ancora sono in Congregazione: ci sono stati alti e bassi; non sono mancate
le crisi esistenziali e di fede, ma Dio non mi ha fatto mancare la sua grazia
ed oggi sono ancora un Fratello, e prego Dio che mi conceda la perseveranza
fino alla fine, cosi’ come ha fatto Sr Oliva. La preghiera e l’impegno
incondizionato nel servizio ai poveri sono stati i due grandi pilastri che
hanno sostenuto la mia fedelta’ fino ad oggi ed ai quali mi affido anche per
gli anni che il Signore ancora mi vorra’ concedere. La preghiera ed il servizio
non sono mai stati in contrapposizione nella mia vita. Sono una unita’
inscindibile: la preghiera mi da’ la forza di donarmi, e la dedizione rende la
mia preghiera piu’ vera ed esistenziale.
Nessuno sa quanti
anni il Signore mi vorra’ ancora concedere. Alla mia eta’ mio padre era gia’ al
capolinea, mentre Fr Lodovico e’ ancora lucido a 94 anni. Ma l’importante non
e’ vivere a lungo: cio’ che conta a mio avviso e’ di dare sempre il massimo e
di poter dire alla sera quando si va a letto: non potevo dare di piu’; ho dato
tutto quello che mi e’ stato possibile; mi sono speso al massimo.
Grazie, Signore,
per I cinquat’anni della tua fedelta’ verso di me!
Fr Beppe
2 commenti:
Tanti auguri di vero cuore caro Beppe!Grazie per le tue parole che riescono sempre a toccare delle "corde" giuste!Penso che i tuoi anni siano stati investiti alla grande e nell'accoglienza di una chiamata per niente facile!Sono tornata a casa da pochi giorni ma ho lasciato lì un pezzetto del mio cuore e leggere di voi mi fa rivivere dei momenti importanti!
Grazie ancora una volta...prego anche io con te il Signore perchè oggi abbiamo fatto la festa a sorpresa per mio papà che di anni ne ha compiuto 70 ;)
Un forte abbraccio...Daniela (Cagliari)
tantissimi auguri beppe,davvero di cuore!un abbraccio e spero di rivederti presto!
carmen fasolino
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