Quello di oggi non e’
altro che un’icona della vita di Chaaria; e’ un quadretto commovente che ci
aiuta a riprendere forza e ci da’ coraggio.
La pediatria e’
nuovamente al tracollo; la malaria e’ in forte ripresa e falcidia le sue vittime.
Abbiamo bambini dovunque,
e letti su cui poniamo due o tre pazienti.
Spesso anche questo non
basta per sopperire al fabbisogno crescente, e ci ritroviamo di sera a dover
mettere dei materassi per terra.
Stasera sono passato
dalla pediatria e sono stato colpito da due cose: la prima e’ stata che le
mamme cantavano e pregavano animatamente, tutte insieme, come in una chiesa
affollata. Non c’era nessuno a guidarle: era un’orazione spontanea, dettata
dall’innato senso di Dio che i popoli africani hanno nel cuore.
La seconda e’ stata la
contemplazione di Alina, la volontaria polacca. Era in un angolo della camera,
inginocchiata per terra, al fine di poter dar da mangiare ad un bambino piccolo
ricoverato per erniorrafia ed ora giacente sui materassi aggiunti sul
pavimento.
E’ stato commovente
vederla in quei gesti materni, in quella posizione quasi contemplativa (era
inginocchiata come fanno i giovani a Taize’), e con una espressione di
serenita’ e gioia sul volto.
Mi sono commosso ed un
brivido mi ha attraversato la schiena.
E’ stato immediato per me
ripensare a San Giuseppe Cottolengo, quando ci dice: “se davvero sapesti chi
sono i poveri, continuamente li servireste in ginocchio”.
E’ vero che si tratta
solo di un’icona, e che probabilmente Alina lo stava facendo solo per stare
piu’ comoda nel raggiungere la bocca del piccolo... ma vederla in
quell’atteggiamento, in una stanza che rimbombava di canti religiosi, mi ha
veramente toccato e mi ha riportato alla mente un’altra espressione della
tradizione cottolenghina: “nella Piccola Casa non sai quando finisce in reparto
e quando comincia la chiesa”.
Sono uscito dalla
pediatria con una lacrimuccia agli occhi, e sono andato a letto con il cuore
gonfio di commozione.
L’ho sempre pensato che
Chaaria riproponga oggi tante situazioni che venivano vissute quotidianamente
ai tempi del fondatore.
A volte Chaaria e’ dura e
sconvolgente, ma spesso e’ anche commovente e piena di suggestioni umane e
religiose.
Fr Beppe
Nessun commento:
Posta un commento