martedì 23 luglio 2013

Parentele spirituali

E’ il titolo prescelto da Fr Roberto Colico, vicario generale della Congregazione dei Fratelli, per la novena da lui predicata nella “Chiesa Grande” della Piccola Casa di Torino, in preparazione alla festa di San Giuseppe Cottolengo.

La novena è molto piaciuta sia ai Religiosi che ai volontari e simpatizzanti presenti alle conferenze, tanto che a Fr Roberto è stato richiesto di pubblicare i testi dei suoi interventi.
Naturalmente noi di Chaaria non abbiamo potuto essere presenti durante la predicazione, nè siamo stati in grado di ascoltare le conferenze dal sito del Cottolengo a motivo della nostra connesione internet molto lenta.
Fr Roberto è però recentemente venuto a Chaaria per una visita fraterna e ci ha fatto dono del suo libro, che personalmente ho divorato e veramente apprezzato.
Si tratta di una novena diversa dal solito: non è stato la solita ripetizione degli elementi caratteristici della spiritualità del Cottolengo, così come siamo abituati a sentirci proclamare ogni anno.
Fr Roberto ha scelto di suscitare nei presenti delle suggestioni circa gli elementi principali della spiritualità del Cottolengo, affidandosi alle testimonianze scritte di vari collaboratori che hanno condiviso a titoli diversi l’entusiasmante esperienza fondazionale del Santo.



Egli non ha scelto solo religiosi ma anche laici, come il Dr Granetti, il muratore Copasso, il domestico Giuseppe Garelli. Non si è affidato soltanto alla testimonianza di persone che si sono particolarmente distinte nella santità, ma ha colto degli insegnamenti anche da figure più semplici, magari un po’ cotrovese. Ne viene fuori uno spaccato di umanità che, mentre infiamma in noi nuovamente l’amore per lo spirito di San Giuseppe Cottolengo, insieme anche ci incoraggia perchè la storia delle origini è stata una storia di santità e di povertà proprio coma la nostra dei tempi attuali. 
Quancuno dei personaggi citati per me era caduto praticamente nel dimenticatoio.
Ho trovato rilevante dare notizia di questa pubblicazione anche sul blog, perchè molti dei lettori non solo condividono il nostro servizio, ma anche amano la nostra spiritualità. Inoltre Chaaria è una missione del Cottolengo a tutti gli effetti, e quindi ciò che ci spinge a donarci qui in Kenya sono gli stessi ideali che il Santo ha proposto a tutta la sua Piccola Casa quasi due secoli or sono. 
Chaaria è parte integrante del Cottolengo; la nostra spiritualità è quella del Cottolengo e noi ci sentiamo pienamente soi figli e continuatori della sua missione. Senza la spinta interiore e la luce che ci vengono dalla spiritualità cottolenghina, certamente non potremmo reggere ad uno stile di vita come quello di Chaaria.
Ecco perchè abbiamo letto, apprezzato e meditato tale libretto, cercando di far sì che le parole calino nel nostro cuore e diventino vita.
Il libro è pubblicato dalla Piccola Casa della Divina Provvidenza e coloro che fossero interessati alla lettura potranno far richiesta di una copia a Fr Roberto Colico, presso la Casa Madre di Torino.
La mail di fr Roberto Colico è ti.perisson@libero.it
I volontari che volessero leggere tale pubblicazione qui a Chaaria ne troveranno una copia in biblioteca.
Buona lettura.

Fr Beppe Gaido


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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