Chi conosce un
po’ la vita di San giuseppe Cottolengo, può ricordare molti episodi in cui il
Santo toccava con mano l’intervento della Divina Provvidenza: a volte succedeva
che la suora della cucina venisse a dirgli che non c’era nulla da cucinare per
i ricoverati; il Cottolengo rimaneva però fiducioso... ed un carro di viveri
arrivava prima dell’ora del pranzo.
Altre volte
sucecdeva che qualche creditore strapazzasse il nostro Santo in portineria
esigendo di essere pagato immediatamente. A nulla valevano le richieste del Cottolengo
per ottenere una dilazione del pagamento. Il Santo sapeva che nella cassetta
dell’elemosina in chiesa non c’era nullaperchè aveva già controllato in
precedenza, ma ugualmente mandò qualcuno a ricontrollare: stavolta era piena di
offerte, sufficienti per poter estinguere il debito.
Certo, quelli
erano tempi eccezionali, dovuti alla fede eroica del nostro Santo ed alla sua
carità senza misura: i miracoli avvenivano perchè lui davvero era completamente
abbandonato alla Provvidenza di Dio Padre e si spendeva per i poveri fino al
sacrificio della vita.
La nostra fede e
la nostra carità sono molto misere e certo siamo lontanissimi dal Cottolengo.
Oggi però a
Chaaria è successo qualcosa che mi ha commosso e mi fa pensare che i miracoli
alla Piccola Casa avvengono anche oggi... basta saperli vedere con occhi di
fede.
Stamane ho
visitato una signora italiana che è sovente in Kenya per seguire progetti
umanitari e caritativi in altre istituzioni.
Fortunatamente
non ho trovato nulla di brutto e l’ho semplicemente rassicurata ed incoraggiata
a continuare con il grande bene che essa fa per tanta povera gente del Kenya.
Lei ha insistito per pagare tutti gli esami che le abbiamo fatto: “se non pago,
ci sto male. E’ una questione di giustizia. Se non mi fai pagare, io a Chaaria
non mi farò più visitare”.
L’ho poi salutata
molto in fretta, dopo averle regalato il libro “ad un passo dal cuore”, perchè
mi stavano aspettando in sala operatoria per un operando con peritonite diffusa che già era stato intubato.
Fortunatamente
l’intervento è andato bene e sono riuscito a finire in meno di due ore.
Appena uscito,
Lydia della farmacia mi ha detto che la signora italiana aveva dimenticato qui
a Chaaria il marsupio.
L’ho quindi
cercata per telefono per dirle che glielo avrei fatto avere tramite il nostro
autista che comunque sarebbe dovuto andare a Meru.
Ma la sua
risposta è stata una grandissima sorpresa: “è la Provvidenza che ha stabilito
così; già pensavo di fare un’offerta per aiutarvi nel grande lavoro che portate
avanti a Chaaria. Controlla solo che nel borsello ci sia tutto: dovrebbe essere
l’equivalente in scellini di 280 Euro: non vorrei che qualcuno avesse rubato
qualcosa”.
Velocemente ho
controllato e poi ho ritelefonato alla nostra benefattrice dicendole che i
soldi c’erano tutti.
Mi ha solo detto:
“è un onore per me poter dare questo piccolo contributo a beneficio dei
pazienti più poveri”.
Io mi sono
commosso ed ho continuato a lavorare pensando che il Signore è sempre con noi;
Egli ci sostiene e ci aiuta in ogni momento, sia quando se siamo coscienti e
sia quando non lo siamo. Talvolta poi ci visita anche con carezze della
Provvidenza come quella che oggi abbiamo appena ricevuto... forse perchè vuole
ravvivare la nostra fede sonnacchiosa.
Che Dio
ricompensi questa umile e generosa benefattrice che non cito per nome per
rispettare la sua privacy.
Fr Beppe Gaido
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