Anche a Chaaria abbiamo voluto dare particolare rilievo alla
memoria liturgica del BeatoLuigi Bordino, il 25 agosto.
Dalle nostre riflessioni e condivisioni con persone “locali”
a noi vicine, sono emersi alcuni elementi forti che vogliamo condividere con
tutti i lettori. I vari punti vengono esposti seguendo un angolo visuale
africano, in cui diamo la parola alle persone di Chaaria che abbiamo
intervistato. Il discorso sara’ quindi per lo piu’ in prima persona.
1- Fr
Luigi è per noi cristiani del Kenya una figura ancora tutta da scoprire,
soprattutto a causa del fatto che le biografie ed i fatti che lo riguardano
sono quasi tutti in Italiano. Le uniche informazioni da noi raccolte
direttamente sono quelle contenute nelle immaginette scritte in Inglese, Kimeru
o Kiswahili, oltre che nella recente biografia di Don Nicholus Kirimo.
2- Certe
parti della sua vita ci sono sembrate difficili da inquadrare storicamente:
a scuola ci è stato spiegato molto poco riguardo alla posizione dell’Italia
durante la Seconda Guerra Mondiale, ed ancor meno sappiamo della Campagna di
Russia e dei Campi di Concentramento Sovietici. Però conosciamo molto bene i
drammi recenti del Continente Africano, con i genocidi che si sono succeduti in
Burundi e Rwanda, con le guerre civili del Congo, del Sudan, della Somalia e di
molte altre Nazioni. Per cui non ci è stato molto difficile immedesimarci nelle
sofferenze di Fr Luigi, che è stato fatto prigioniero in una guerra che non
avrebbe voluto combattere, ed ha sofferto fame, freddo e privazioni di ogni
genere a causa della sete di potere che è la radice di tanti mali che anche ora
affliggono il mondo.
3- Della
sua esperienza come soldato e prigioniero ci ha colpito la chiara
decisione presa insieme al fratello Risbaldo di non uccidere nessuno. Inoltre
siamo stati edificati dalla considerazione che, anche in mezzo a tanta
distruzione e sofferenza, Fr Luigi ha conservato un animo contemplativo, capace
di pregare sempre, anche nei momenti più difficili e sofferti; ci ha
impressionato pensare che in piena guerra egli fosse capace di aiutare i propri
commilitoni feriti, al punto da dare loro il poco cibo messo da parte per la
propria sopravvivenza: egli non ha avuto paura della fame ed ha sempre saputo
che Dio gli avrebbe dato il centuplo per un solo bicchiere d’acqua dato per
amore. Inoltre ci pare di aver compreso che la chiamata a servire Gesù nei
poveri, sia nata proprio in questo tempo terribile, quando Fr Luigi è stato
mosso da tenera compassione per i malati che venivano lasciati morire senza
terapie e senza assistenza in una baracca del campo di concentramento. E’ stato
in URSS che Fr Luigi ha avuto il coraggio di sfidare le proibizioni imposte dai
soldati sovietici, ed ha compreso che nell’infermo c’è davvero Gesù…ed è
proprio durante questo periodo durissimo che egli ha maturato la sua scelta di
essere il servo dei poveri per tutta la vita. La sofferenza della guerra è
certamente alla base della scelta vocazionale, anche se è probabile che Fr
Luigi pensasse ad una vita di speciale consacrazione anche prima del conflitto,
quando ancora era a capo dell’Azione Cattolica di Castellinaldo. Nel voto fatto
alla Madonna Consolata di costruirle un pilone, abbiamo intravisto una
somiglianza con la vocazione di san Francesco di Assisi: quando il Crocifisso
parlò a San Francesco, gli disse di riparare la Sua chiesa, e Francesco obbedì
prontamente, iniziando a lavorare alla Porziuncola…solo più tardi comprese che
Gesù si riferiva alla Chiesa Universale, che aveva bisogno della testimonianza
del Poverello per la propria conversione. Anche Fr Luigi, facendo la promessa
alla Madonna di costruirle un pilone (una chiesetta materiale), forse non si
rese conto immediatamente che Maria lo stava portando ad un dono più radicale: non
l’offerta di una costruzione in muratura, ma quella di tutta la propria vita.
4- Fr
Luigi è per noi un attraente modello di Servizio al povero: egli ci
insegna la carità secondo il cuore del Cottolengo; una carità fatta di
semplicità e di dedizione, senza particolari eroismi, ma straordinaria nella
quotidiana fedeltà a Gesù contemplato e amato nella persona del più piccolo ed
abbandonato. Luigi era considerato come un Angelo da tantissimi malati da lui
assistiti: egli sapeva infondere serenità e rassegnazione, coraggio e fede
nella Divina Provvidenza. Tra tutti i poveri aveva anche lui i suoi prediletti:
amava coloro che non hanno nessuno, come i Barboni ed i senza fissa dimora;
oppure coloro che sono tanto poveri da non essere neppure in grado di vestirsi o
nutrirsi da soli (i Buoni Figli), o coloro che ad un occhio umano sono i più
repellenti ( come gli affetti da piaghe purulente e maleodoranti). Luigi sapeva
che la carità vera non ha orario, e per questo si riteneva fortunato
nell’essere chiamato anche più volte per notte
ad assistere qualche infermo in necessità: davvero egli non si faceva
chiamare due volte, ma correva come sulle ali della carità al capezzale di chi
era in necessità. Inoltre possiamo dire che in lui si è risolto pacificamente
l’eterno dilemma della vita spirituale riguardante l’equilibrato rapporto tra
azione e contemplazione: infatti, senza paura di sbagliare, possiamo dire che
in Luigi possiamo ammirare un perfetto esempio di contemplazione nell’azione;
egli era sia Marta che Maria: pregava molto anche durante il servizio, ed
elevava continuamente la sua mente a Dio anche quando la carità lo chiamava a
compiti delicati e tecnicamente molto qualificati. Sapeva inoltre portare a Dio
tanto le menti dei malati quanto quelle dei dottori, che in presenza di Fr
Luigi sempre si comportavano in un modo davvero ineccepibile, non solo dal
punto di vista professionale, ma anche cristiano e spirituale.
5- Fr
Luigi è per noi un chiaro esempio di preghiera: ci è stato raccontato
che davanti all’Eucaristia egli era veramente come un Angelo, completamente
rapito dalla presenza del suo Signore; inoltre era sempre il primo ad alzarsi
al mattino e, mezz’ora prima degli altri Confratelli, egli era già di fronte al
santissimo Sacramento…e non è che questo fosse così facile, dal momento che
anche a lui avrebbe fatto piacere dormire, soprattutto considerando le molte
chiamate notturne. Quando davvero si crede che Gesù è la fonte della nostra
carità e vitalità spirituale; quando si è convinti che “senza di Lui non possiamo
fare niente”, perché Lui è il Sole che può scaldare i nostri cuori di pietra e
può riempirli di amore soprannaturale….allora non c’è fatica o stanchezza che
ci possa prevenire dal recarci davanti alla “Fonte di ogni dono perfetto”, per
essere quotidianamente ricaricati e rinfrancati interiormente. Quanto dobbiamo
imparare da Fr Luigi su questo punto! Noi siamo sempre stanchi ed in ritardo,
quando si tratta di “svegliare l’aurora” per cantare le Lodi del Signore. Noi
abbiamo mille scuse per non andare a pregare; qualche volta addirittura usiamo
il servizio come alibi alla nostra pigrizia spirituale o alla nostra incapacità
di trovare tempi adeguati alla preghiera . Luigi trovava sempre il tempo per
pregare, anche nelle giornate più piene di servizio e di impegni, perché in lui
era chiaro l’ordine delle priorità: prima amare e servire Dio, senza il quale
tutto è vano; poi, per amor suo “insozzarci fino al collo anche con il
sacrificio della vita” per aiutare chi è povero ed abbandonato. La grande carica
contemplativa ha inoltre dato a Fr Luigi la capacità di leggere tutti gli
eventi nella luce della Divina Provvidenza: così lo vediamo calmo e rassegnato
quando una serie di calunnie e gelosie lo coinvolge a tal punto da spingere il
Padre Generale a dubitare della sua purezza e a imporgli un doloroso periodo di
proscrizione dai reparti femminili della Piccola Casa. Luigi è stato vittorioso
non solo per la sua completa innocenza
ed ineffabile purezza, ma anche per il totale abbandono alla Divina Provvidenza,
che ha voluto in tal modo testarlo e raffinarne lo spirito.
6- Un
altro punto che a noi sembra molto importante è quello della grande umiltà
del Venerabile: tutti abbiamo bisogno di crescere nell’umiltà, che è la radice
ed il fondamento di tutte le altre virtù cristiane. Egli è stato sempre molto
umile, anche quando la sua fama si è sparsa per la Piccola Casa, al punto da
essere considerato l’infermiere più bravo in assoluto, quello in grado di
risolvere tutti problemi, quello capace di fare anche le anestesie, o di dare
consigli utili a Chirurghi, Ortopedici e Internisti. Luigi ha saputo coniugare
la bravura e la competenza con la semplicità del cuore; non è mai montato in
superbia. Anche qui vorremmo tanto imparare da te, Fratel Luigi, perché spesso
noi roviniamo gran parte dei nostri servizi, per il fatto che sotto sotto,
vogliamo sempre primeggiare, vogliamo essere i migliori, e a volte arriviamo
addirittura a rompere la carità fraterna per questa continua competizione alla
ricerca di “chi è il più grande”.
7- Fr
Luigi ha saputo dire di sì a Dio non soltanto quando gli è stato chiesto di
riconoscere e contemplare Gesù nel
sofferente, ma anche e soprattutto quando, ancor giovane e robusto, ha ricevuto
da Gesù l’invito a salire sulla Croce della malattia. Il modo in cui
egli ha portato e sublimato la sofferenza inguaribile, rappresenta come un timbro di fuoco che ha dato maggior
valore a tutto quanto egli aveva prima realizzato durante gli anni della Vita
Religiosa. Fr Luigi è un testimone credibile, perché è rimasto fedele a Gesù
anche nell’ora del Golgota. Ci è stato raccontato da moltissimi testimoni che Fr
Luigi ha portato la sofferenza in modo ineccepibile, senza il minimo segno di
ribellione nei confronti di Dio, e senza cedimenti alla disperazione. Sappiamo
inoltre che la leucemia ha veramente distrutto il corpo del citato Fratello,
fino ad impedirgli persino di mangiare, parlare o trovare una posizione comoda
nel letto. Fr Luigi sapeva tutto della propria diagnosi, sapeva pure che le
cure sarebbero state inutili, ma ha accettato anche le terapie più pesanti e
piene di effetti collaterali, in spirito di obbedienza ai Superiori e con piena
coscienza che la vita appartiene a Dio, e noi non abbiamo il diritto di
accorciarla neppure di un’ora. La sua camera si è dunque trasformata in un
santuario in cui liberamente il servo di Dio diceva il proprio sì alla chiamata
alla sofferenza; il letto di Fr Luigi era meta di pellegrinaggio da parte di
moltissimi ammiratori che desideravano diventare come lui, e volevano pregare
qualche momento con lui. Anche quando la malattia impedì a Fr Luigi di parlare,
la preghiera non si interruppe, e quotidianamente un Fratello o una Suora si
recava a recitare l’Ufficio Divino o il Rosario al suo capezzale: FR luigi è
morto in un clima di intensa orazione e di totale abbandono alla Divina
Provvidenza. Da lui vogliamo imparare ad accettare tutte le stagioni della
nostra vita, sia quelle in cui il Signore ci manda la pace e la serenità, sia
quelle in cui ci viene donata la Croce. Da Fr Luigi vogliamo imparare che la
nostra vera felicità è nel compimento della volontà di Dio, anche quando è
umanamente incomprensibile.
Con questo piccolo contributo abbiamo voluto partecipare
alla gara che i suoi ammiratori vogliono vivere nell’onorare e venerare Fr
Luigi Bordino nel giorno della sua salita al Cielo. Molto dobbiamo ancora
crescere per conoscerlo bene, e quindi imitarne gli esempi nella nostra vita
quotidiana, ma siamo determinati a fare di più non solo per noi stessi, ma
anche per proporlo a tutti i Cristiani della nostra Chiesa Keniana. Egli è un
modello di Santità semplice ed umana, molto vicino alla gente, e capace di
trasmettere entusiasmo attraverso il quotidiano di una vita completamente
donata a Dio e ai poveri. Pensiamo che possa essere una figura rilevante nella
spiritualità africana, che non ha bisogno di tante spiegazioni teologiche,
quanto di esempi pratici da seguire.
Fr Beppe
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