...la cosa che mi
piacerebbe di più veder realizzata in questo momento sarebbe la costruzione di
un nuovo reparto che ci consentisse di separare i pazienti medici da quelli
chirurgici.
Il desiderio che
esprimerei al genio della lampada sarebbe quello di poter realizzare un blocco
chirurgico in cui poter avere stanze di degenza separate, per gli operandi e
gli operati rispettivamente, sia per gli uomini che per le donne.
Sarebbe davvero bello se
un giorno questo desiderio si potesse realizzare: si ridurrebbero le infezioni
crociate (pensate per esempio a quanto delicato possa essere il decorso
post-operatorio per un paziente ortopedico, per un ustionato o per un soggetto
che ha avuto un innesto cutaneo), e soprattutto il post-operatorio potrebbe
essere seguito molto meglio di quello che riusciamo a fare oggi.
Se avessi la lampada di
Aladino, chiederei anche al genio di darmi fondi economici sufficienti per
poter pagare qualche infermiere in più, in modo da poter avere personale
completamente dedicato alla chirurgia.
Oggi per esempio abbiamo fatto una
difficile gastrectomia (praticamente totale) ad un paziente con un tumore dello
stomaco localmente molto avanzato.
L’intervento è stato duro ed estenuante, ma
è andato bene. In sala abbiamo iniziato una trasfusione, sia perchè il paziente
aveva sanguinato un po’ durante l’operazione e sia soprattutto perchè era
anemico di base a motivo del tumore.
Sono passato più tardi a vedere il malato:
la trasfusione era finita ed ho richiesto all’infermiere di reparto di togliere
la sacca vuota. Me ne sono andato quasi subito perchè in sala parto mi
aspettavano per un raschiamento. Tale procedura è durata dai 15 ai 20 minuti,
dopo i quali ho deciso di tornare di nuovo dall’omino operato allo stomaco
(inutile negare che sono un po’ ansioso per quel decorso post-operatorio!): ho però
notato che la sacca vuota era ancora collegata alla vena come prima, e che non
erano stati iniziati gli altri fluidi del piano terapeutico...ma come potevo
lamentarmi con l’infermiere, visto che a quell’ora era rimasto da solo in turno
ed aveva sulle spalle un reparto di oltre quaranta pazienti, tutti bisognosi e
gravi.
Sì, ci vorrebbe del personale
dedicato sia per i pazienti chirurgici e naturalmente anche per quelli medici:
soprattutto ci vorrebbe più personale, ma il problema sono sempre i soldi per
pagare gli stipendi.
In maternità e pediatria
siamo già un po’ più avanti nell’organizzazione del lavoro, ed abbiamo
infermiere primariamente preposte all’uno o all’altro settore.
Per il reparto generale,
il cosiddetto “Mother Marianna Nasi Bock”, siamo ancora un po’ lontani da
questo ideale: al momento l’unica divisione esistente è quella tra uomini e
donne, ma poi le patologie mediche e quelle chirurgiche convivono tutte
insieme, mentre il personale infermieristico è poco ed inoltre deve dividersi
tra pazienti medici e chirurgici.
Non sarà domani, anche
perchè la lampada di Aladino non ce l’abbiamo, ed i fondi richiesti sono tanti,
ma continuiamo a sognare che un giorno anche a Chaaria potremo avere reparti
separati per la chirurgia e per la medicina, con staff sufficiente e separato
per i due settori.
Per adesso ci preghiamo
su, e, quando piacerà al Signore, anche questo tassello del grande mosaico di Chaaria
potrà prendere forma.
Fr Beppe
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