Angela è una ragazza handicappata di 16 anni.
Ci è stata portata dalla mamma perchè a termine di gravidanza.
La ragazza vive nel suo mondo di fiabe e certamente non sa dirci nè chi è il padre, nè tantomeno l'età gestazionale...a dire il vero non sa neppure parlare e comunica con la mamma a mugugni per noi incomprensibili.
E' molto irritabile; forse ha contrazioni e sente dolore...ma, chi lo sa? Non si fa assolutamente visitare dallo staff dell'ospedale, nonostante tutte le possibili tecniche di persuasione.
Con molta difficoltà riusciamo in qualche modo a fare l'ecografia ostetrica, mentre Angela contina a dimenarsi ed a girarsi sul fianco; ma della visita ginecologica non se ne parla neppure. Angela salta come un grillo e si mette a corrre via dalla stanza.
Dall'eco mi sembra comunque a termine.
Siccome nessuno riuscirebbe a monitorare il suo travaglio e neppure ad assisterla al parto, d'accordo con la mamma che firma il consenso informato, decidiamo di fare il cesareo elettivo.
Per la spinale vale lo stesso discorso fatto sopra: Angela ha paura di tutto e non se la lascia assolutamente fare; giocoforza siamo obbligati a scegliere la sedazione con ketamina.
Meno male comunque che il cesareo lo abbiamo fatto: abbiamo in effetti estratto un bambinone di 3500 grammi, ed il liquido amniotico era già tinto di meconio.
L'intervento è andato bene, ma il post-operatorio si sta rivelando molto problematico. Angela urla e si dimena, si strappa la medicazione e si toglie i vestiti; non dà per ora segni di interesse per il neonato.
Vorremmo affidare il bimbo alla mamma di Angela, ora diventata nonna.
Lei però si stringe nelle spalle e mi guarda con occhio disperato.
Lo so cosa mi vuol dire con il suo comportamento non-verbale: "ma come faccio a prendermi cura del bimbo se passo le giornate a tener ferma questa mia figlia che si dimena?"
Il neonato è quindi ora nel nostro nido e lo nutriamo con latte in polvere.
Angela è una adolescente dall'apparenza normale, forse un po' sovrappeso; non sembra neppure handicappata se non parla e non compie movimenti.
Pochi minuti con lei comunque e già ti accorgi che il suo quoziente intellettuale è ben al di sotto di quello di Kimani o di Mururu per esempio.
Questa considerazione, unita al fatto che Angela non si fa assolutamente toccare o visitare, neppure da una tenera e gentile infermiera, mi porta a pensare che questo bambino sia il frutto di uno o più stupri violenti.
Senza essere trattenuta a forza, certamente Angela non accetterebbe un atto sessuale che comunque non capirebbe e che la spaventerebbe a morte.
Provo rabbia e ribrezzo al pensiero che nel circondario di Chaaria ci siano uomini disposti a scendere tanto in basso!
fr Beppe
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