giovedì 5 ottobre 2017

Nuovo orfanello

La sua mamma gia' aveva gravi complicazioni di salute. Era emaciata e debole.
E' arrivata in travaglio, ma il decorso si e' complicato.
Abbiamo dovuto fare un cesareo d'urgenza a motivo di grave distress fetale. E' nata una bimba che ha pianto quasi subito, ma per motivi inspiegabili la donna e' mancata nel post-operatorio.
Ora abbiamo questa nuova orfanella che la vita ha gia' colpito cosi' duramente.
La mamma ci aveva detto che voleva chiamarla Julieta.
Non sappiamo ancora quanti mesi sara' con noi, perche' non abbiamo ancora rintracciato il padre.
Non e' in camera con gli albri bimbi, perche' troppo piccola ed anche affetta da tendenza all'ipotermia: e' quindi nel nostro nido fino a quando sara' piu' forte.
La accogliamo tra di noi con il cuore pieno di tristezza perche' la sua mamma e' morta nel nostro ospedale.

Fr Beppe


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Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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