domenica 31 marzo 2013

All'alba di Pasqua


Sono stato chiamato in ospedale dalle 5.30 di stamane per una brutta storia.
E’ stata dura alzarmi perche’ ero andato a letto a mezzanotte a motivo del generatore che in questi giorni (e in queste notti) e’ quasi costantemente all’opera.
Una donna con due pregressi cesarei era in travaglio avanzato, ma rifiutava veementemente il cesareo per la sua gravidanza a termine.
La discussione e’ stata lunghissima, ma non c’e’ stato verso.
“A voi di Chaaria piace tagliare la pancia della gente”.
Mandarla via non potevo perche’ il bambino stava per nascere.
Dal canale del parto fuoriusciva un liquido verde molto denso che non faceva presumere niente di buono. 


sabato 30 marzo 2013

Carbonchio (o antrace) cutaneo


E’ relativamente frequente a Chaaria avere delle piccole epidemie di carbonchio o antrace.
Per fortuna normalmente si tratta della forma cutanea che ha un andamento benigno e generalmente guarisce.
Al momento a Chaaria abbiamo registrato due casi (uno il 27 marzo ed il secondo il 29 marzo), entrambi nella stessa famiglia: sono due uomini che sono stati coinvolti recentemente nella macellazione di una mucca infetta. Nessuno di coloro che hanno ingerito la carne cotta al momento manifesta sintomi.
Abbiamo notificato i casi alle autorita’ sanitarie, perche’ la denuncia e’ obbligatoria anche in Kenya, ed ora stiamo seguendo i pazienti in regime ambulatoriale.
Per la terapia abbiamo deciso di associare amoxicillina e doxiciclina per via orale.
Non facciamo antibioticoterapia preventiva ai “contatti”, ma abbiamo dato indicazione di venire in ospedale precocemente in caso di sintomi.

Fr Beppe Gaido



venerdì 29 marzo 2013

Miasi


E’ una condizione relativamente frequente qui a Chaaria.
Si tratta del reperimento di larve di mosca in parti del sottocute umano.
Abbiamo due tipi di presentazione della malattia qui a Chaaria:
1)  Quella che si chiama “miasi delle ferite”, in cui le mosche vengono attratte dall’odore del tessuto necrotico e del pus, e depongono le uova nelle parti piu’ purulenti dell’ulcera. Le uova schiudono dopo 5-10 settimane, e le larve iniziano a nutrirsi di queste parti in decomposizione. Si trovano in genere moltissime larve, vitali ed estremamente mobili, nella stessa ulcera.
2)  Quella che si chiama “miasi foruncolare” in cui un altro tipo di mosca depone le uova direttamente in un poro della cute. Dopo alcune settimane l’uovo si schiude e si forma la larva che puo’ respirare dall’apertura costituita dal poro stesso. La presenza della larva costituisce uno stimolo da corpo estraneo e si ha dapprima una reazione infiammatoria e poi un vero e proprio foruncolo, che causa molto dolore, prurito ed infiammazione.

giovedì 28 marzo 2013

Buona Pasqua a tutti

Carissimi amici del blog, siamo ormai nel Triduo Pasquale. Oggi abbiamo pensato a tre grandi doni di Gesù: all'Eucaristia, al sacerdozio, ed al ministero della carità che Cristo ci ha indicato come comandamento alla lavanda dei piedi: "se Io, il Signore e Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi fate lo stesso!".
Domani contempleremo il mistero della sofferenza di Cristo, che viene tradito, umiliato e martirizzato pur nella sua innocenza: quanti esempi anche in questo per tutti noi, spesso chiamati a soffrire ed a portare croci pesantissime. 
Gesù è il nostro modello anche il Venerdì Santo, che è passaggio obbligatorio per tutti, prima di giungere alla gloria. 
Sabato attenderemo la sua resurrezione, e domenica lo celebreremo vivo in mezzo a noi, come nostro fratello, amico e guida sicura. Nell'attesa della risurrezione di Cristo, che per noi è medicina allo scoraggiamento ed alla paura, auguro a tutti un triduo pasquale pieno di preghiera, ed una festa di Pasqua piena di gioia e di speranza per il futuro... nonostante tutto. 
Il mio messaggio per Pasqua è semplicemente questo: " se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?".


Alina

We have today greeted Alina who is going back to Subukia at the community of the Conventual Franciscan Fathers. 
We sincerely wish to thank her for the humble service rendered to our patients here in Chaaria for the 2 weeks she has been with us. We have appreciated her job, her simplicity and her prayerful life. 
We also thank Fr Areck who always think of Chaaria when he has a volunteer. 
Alina will go back to Poland on April the 4th 2013. May God bless her very much. 
We wish her all the best for any future endeavour in her life. 

Bro Beppe and community




mercoledì 27 marzo 2013

La nuova lavanderia

Onestamente siamo in ritardo con i lavori per la lavanderia. Sappiamo pero’  che non è dipeso da noi, ma da motivi che vi spiegheremo ora.
Schematicamente i motivi del ritardo sono i seguenti:
- si è deciso di fare prima i lavori per lo scarico delle acque della lavanderia e dovendo connettersi ad un impianto già esistente, ci sono state alcune modifiche da fare all’impianto generale. Questi lavori sono ormai finiti, anche se “non si vedono” in quanto sono tubazioni e pozzi neri scavati sotto terra;
- l’approvvigionamento dei materiali ha subito ritardi non dipendenti da noi. Nel periodo elettorale, il sistema di distribuzione delle merci ha subito qualche rallentamento. Questo l’abbiamo sperimentato anche per tutti i generi necessari per la missione. Proprio oggi e’ finita la consegna del materiale per la costruzione delle fondamenta;
- la scelta di un costruttore locale e non di una grande impresa di Nairobi ha sicuramente dei vantaggi (soprattutto per il grande risparmio di risorse economiche, e la costruzione della sala operatoria ne è una prova), ma anche alcuni inconvenienti ... purtroppo l’impresario ha avuto alcuni problemi personali, che hanno inciso sul ritardo.



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DONA IL TUO 5 x 1000
All'Associazione Volontari Cottolengo Mission Hospital Chaaria - Kenya (ONLUS)


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Per esprimere la tua scelta a favore dell' Associazione Volontari Cottolengo Mission Hospital Chaaria - Kenya (ONLUS), basta mettere una firma nell’apposito riquadro della dichiarazione dei redditi “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale” e indicare nello spazio sottostante il codice fiscale della nostra ONLUS:

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martedì 26 marzo 2013

A Chaaria non esiste una appendicite normale

Sono le 12.30 ed onestamente ho un po’ fame. Mi chiamano pero’ in sala perchè il paziente e’ pronto e l’anestesia spinale e’ fatta. “Poco male! L’appendicite la facciamo in 45 minuti.
Lascio sottocute e cute a Kanyua e quindi posso fare pranzo per l’una e un quarto al massimo”. 
Da quando abbiamo Pasqualina, abbiamo preso l’abitudine di dire sempre una preghiera prima di iniziare l’intervento. Oggi il paziente viene da Marsabit ed e’ di religione islamica.
Come d’abitudine, lasciamo quindi a lui il compito di guidarci nella preghiera. Lui incomincia una cantilena tipicamente musulmana, della quale comprendo solo Allah. 
Inutile dire che il quadretto mi commuove moltissimo e mi vengono le lascime agli occhi, finchè, su invito dell’operando, tutti ripetiamo Amina (= Amen). 
Inizio l’intervento come al solito, ma le cose si mostrano subito molto complicate. C’e’ un piastrone duro fermamente adeso alla parete anteriore dell’addome. Inoltre il cieco non e’ mobilizzabile. 


lunedì 25 marzo 2013

6comeNoi, il Musical dedicato a Fratel Luigi


In tournée dal 4 maggio 2013
6comeNoi, il Musical dedicato a Fratel Luigi,
una produzione made in Piemonte

La vita di Fratel Luigi della Consolata e il suo messaggio d’Amore verso gli ultimi raccontati in un Musical, che nel mese di maggio andrà in tournée nelle principali località del Piemonte: con questa iniziativa culturale, che davvero non ha precedenti, l’Associazione per la Beatificazione di Fratel Luigi e il Cottolengo ha voluto ricordare il religioso nel novantesimo anniversario della nascita e nel trentacinquesimo della scomparsa.
Così dall’estate scorsa un gruppo di giovani artisti piemontesi si è messo al lavoro per portare in scena la straordinaria vicenda umana del frate cottolenghino, già dichiarato venerabile e sul cammino della beatificazione.
6comeNoi è il titolo dello spettacolo che ha debuttato con grandissimo successo il 6 e il 7 settembre 2012 a Castellinaldo, il paese dei Bordino. Ma presto tornerà sulla scena con cinque nuove date: si parte con due appuntamenti ad Alba, il 4 maggio alle ore 21 e il 5 maggio alle ore 17, alla Sala Ordet di via Giovanni XXIII n°1. Quindi la data torinese al Teatro Valdocco (tra pochi giorni sarà ufficializzata) per poi tornare nel cuneese, il 17 maggio al Teatro Toselli di Cuneo, ore 21 e il 25 maggio al Politeama di Bra, ore 21. Il ricavato degli spettacoli sarà devoluto alla Piccola Casa.


Un richiamo delle Nazioni Unite

Nel mondo ci sono più persone che hanno accesso al telefonino di quante invece hanno accesso ad un gabinetto.
Secondo l’ONU, dei 7 miliardi di persone che vivono sulla terra, ben 6 miliardi hanno un telefonino, mentre solo 4.5 miliardi hanno accesso ad un servizio igienico.
L’ONU spera di ridurre della meta’ il numero delle persone senza accesso ad un gabinetto entro il 2015.
Altro problema che l’organizzazione mondiale della sanità (WHO) ha sollevato è il fatto che in Africa molti dei servizi igienici esistenti sono “pit latrines”, cioè semplicemente dei buchi profondi nel terreno. Oggi ci sono timori che tale pratica di costruzione dei servizi igienici porti a contaminazione dell’acqua nel sottosuolo, acqua normalmente usata per usi domestici attraverso l’escavazione di pozzi poco profondi.


domenica 24 marzo 2013

Standards of care in TB context


TB is a common and in many cases lethal, infectious disease caused by various strains of mycobacterium usually M. Tuberculosis.
Characteristics of M. Tuberculosis.
  • Aerobic - Resistance to cold/freezing.
  • Very sensitive to heat, sunlight and UV radiation.
  • Ability to mutate from one form to another.
NOTE:
Most people are infected with TB but development of TB disease depends on competence of immune system to resist multiplication of M.tuberculosis.
 

World TB day 2013

TB is a curable and preventable airborne disease that kills about 4000 people daily globally. According to WHO, TB is second only to HIV/AIDS as the greatest killer worldwide due to a single infectious agent. 
In 2011, 8.7 million people fell ill with TB and 1.4 million died from this disease. 
Over 95% of TB deaths occur in low and middle income countries, Kenya included. 
TB is among the top three causes of deaths for women aged 15 to 44. 
Last year in Kenya 102,009 cases of TB were reported, while the cases of MDR TB (Multi drug Resistant Tuberculosis) were 144. 
TB is still a major public health problem in Kenya. 
This disease has traditionally been associated with poverty and consequences of poverty, such as poor housing, poor nutrition, overcrowding in homes and workplaces, alcohol and substance abuse and poor access to health services. 


sabato 23 marzo 2013

Lettera di Maria

Caro Beppe, È quasi un mese che sono rientrata da Chaaria ed ancora devo ri-ambientarmi. Sbarcata a Malpensa ho trovato la nebbia ad attendermi, e più viaggiavo verso casa piú il freddo sembrava farsi sentire... 
Per non parlare della neve che non si è fatta attendere. 
Cosí ancora di piú ho sentito la nostalgia di Chaaria, di voi, del personale, dei pazienti, di chi in due mesi mi ha accolta, mi ha fatta sentire a casa ed é diventato amico. 
Il tempo lí è volato ed ogni giorno ho scoperto cose nuove, ho conosciuto persone meravigliose e vissuto attimi che mai dimenticheró. 
Ci sono stati pazienti che più di altri mi hanno coinvolta, storie di vita che mi hanno catturata, situazioni che mi hanno colta impreparata, sofferenze e dolori che mi hanno travolta... 


venerdì 22 marzo 2013

Il generatore romba da molte ore ... i continui black out

E' sempre uno stress enorme quando la luce va via... e purtroppo e' una esperienza frequentissima a Chaaria. 
Anni fa la linea era piu' nuova, e comunque i danni venivano riparati in fretta, a meno che piovesse a dirotto e le strade fossero impraticabili. Oggi come oggi si sta ore ed ore senza corrente, e non e' infrequente che anche tutta la notte si rimanga al buio. 
E' vero che abbiamo i pannelli, ma e' anche vero che con i "solar" non riusciamo ad usare le lavatrici, a sterilizzare ed a pompare l'acqua dai pozzi. Per questo, i pannelli sono improponibili di giorno quando tantissimi macchinari sono attivi, non solo in ospedale (pensate alla falegnameria ed all'officina). 


Ai volontari riuniti a Torino

Con questo breve post intendo salutare tutti i volontari ed aspiranti tali che domani si recheranno all’incontro di Torino.

Saluto ed abbraccio in modo specialissimo coloro che vengono da molto lontano: dalla Sicilia, dalla Campania, dal Lazio, ma anche dalla Liguria e dalla Lombardia.

Esprimo il totale supporto mio e di tutti i confratelli per le attivita’ associative sia di Torino che di Cagliari.

Concordo pienamente con Lino e con il Consiglio Direttivo della Associazione sull’importanza basilare della formazione, al fine di far crescere il volontariato a Chaaria.

Ringrazio quindi tutti i membri della Associazione che fanno parte del team organizzativo e docente della giornata di domani: e’ un grande impegno, ma sappiate che sta dando grandissimi frutti, e la qualita’ del volontariato a Chaaria e’ estremamente migliorata.

Sentiteci presenti all’incontro con il nostro sostegno, la nostra approvazione e la nostra riconoscenza.



Fr Beppe


giovedì 21 marzo 2013

Mercy e Linda: chi parte e chi arriva


Oggi Sr Anselmina di Nkabune e’ venuta a prendersi Mercy e se l’e’ portata all’orfanotrofio. 
E’ sempre un momento dal sapore agrodolce quando uno dei bimbi ci lascia... ma sappiamo che questo e’ il nostro compito, sin da quando il Vescovo Emerito di Meru, Mons Silas Njiru, ci chiese di iniziare nel 1999: noi siamo una tappa di passaggio per neonati o pretermine; ci prendiamo cura di loro finche’ la responsabile dell’orfanotrofio di Meru ritiene che i nostri servizi non siano piu’ necessari. Noi possiamo ricevere i bambini solo attraverso l’orfanotrofio della diocesi, ed alla diocesi li rimandiamo appena essi ce li richiedono. 
Infatti non siamo registrati presso il ministero del “child welfare” come orfanotrofio. Il nostro servizio e’ una specie di propaggine del nido e della pediatria.


mercoledì 20 marzo 2013

Un calcolo della vescica

Jackline era stata operata di cesareo due anni or sono in un’altra struttura. Da allora aveva sempre lamentato dolori al basso ventre, esacerbati dalla minzione.

E’ arrivata a Chaaria l’altro ieri cercando da noi soluzione ai suoi problemi.

Mi ha commosso quando le ho chiesto la ragione del lungo viaggio verso Chaaria, perche’ mi ha risposto: “kwa sababu hapa ni Kenyatta ndogo” (perche’ qui e’ il piccolo Kenyatta; riferendosi all’ospedale universitario di Nairobi).

Anche se non aveva la vescica completamente piena, l’ecografia e’ stata illuminante: formazione iperecogena, rotondeggiante, con evidente cono d’ombra posteriore.

Certamente si trattava di un calcolo.

Durante l’easme sonografico, ho messo la paziente sul fianco e, con mia grande gioia, ho notato che la pietra si spostava verso la parte piu’ declive della vescica.

La difficolta’ piu’ grossa dell’intervento era certamente costituita dalla cicatrice da pregresso cesareo e dalle aderenze tra fascia, muscoli e parete vescicale.

Siamo comunque riusciti ad aprire la vescica per via sovrapubica,senza intaccare il peritoneo. Abbiamo usato la stessa tecnica impiegata nelle prime fasi della prostatectomia transvescicale.


martedì 19 marzo 2013

Malformazioni congenite a Chaaria

Anche se la popolazione generale e’ molto giovane, e nonostante il fatto che qui in Kenya le donne partoriscano in eta’ assai piu’ precoce che in Europa, le malformazioni alla nascita non sono rarissime.

L’anomalia piu’ frequentemente registrata e’ quella dell’esadattilia, cioe’ la presenza di 6 dita. La condizione puo’ riguardare uno o piu’ arti. Normalmente si tratta di dita anomale senza una vera e propria articolazione ed e’ sufficiente legarle alla base con un filo di seta, al fine di ottenere la necrosi e la caduta spontanea.

Abbastanza comune e’ anche l’agenesia congenita della rotula: non ho una foto per documentare la condizione, che comunque porta uno degli arti inferiori del neonato ad avere una abnorme motilita’ del ginocchio che si piega anche in avanti.

Tra le foto che presento oggi c’e’ un caso di esonfalo completo, in cui parete addominale e peritoneo non si sono sviluppati. Tale condizione e’ incompatibile con la vita. 


lunedì 18 marzo 2013

Servire in ginocchio

Quello di oggi non e’ altro che un’icona della vita di Chaaria; e’ un quadretto commovente che ci aiuta a riprendere forza e ci da’ coraggio.

La pediatria e’ nuovamente al tracollo; la malaria e’ in forte ripresa e falcidia le sue vittime.

Abbiamo bambini dovunque, e letti su cui poniamo due o tre pazienti.

Spesso anche questo non basta per sopperire al fabbisogno crescente, e ci ritroviamo di sera a dover mettere dei materassi per terra.

Stasera sono passato dalla pediatria e sono stato colpito da due cose: la prima e’ stata che le mamme cantavano e pregavano animatamente, tutte insieme, come in una chiesa affollata. Non c’era nessuno a guidarle: era un’orazione spontanea, dettata dall’innato senso di Dio che i popoli africani hanno nel cuore.

La seconda e’ stata la contemplazione di Alina, la volontaria polacca. Era in un angolo della camera, inginocchiata per terra, al fine di poter dar da mangiare ad un bambino piccolo ricoverato per erniorrafia ed ora giacente sui materassi aggiunti sul pavimento.


domenica 17 marzo 2013

La coltellata che ha segnato la mia domenica

L’ho visto arrivare subito dopo la messa. Era insanginato ed impolverato. Avevano viaggiato tutta la notte da Thangatha, in Tharaka.

La coltellata risaliva a ieri sera alle 7, ma sono arrivati a Chaaria alle 10 di stamattina.

Lo abbiamo lavato con la consapevolezza che non si trattava solo di un problema sottocutaneo: aveva troppo male e l’addome era rigidissimo.

L’ecografia ha confermato la presenza di fluido in peritoneo.

E’ stato giocoforza entrare in sala, intubare il paziente, aprire l’addome e verificare le condizioni degli organi interni.

Infatti abbiamo trovato che il coltello aveva perforato ben 6 anse ileali, che siamo riusciti a riparare con una piccole anastomosi.

Inoltre c’era una quantita’ enorme di sangue in cavita’ peritoneale; abbiamo quindi dovuto aspirare e lavare abbondantemente.


sabato 16 marzo 2013

Chaaria: un'isola di pace

Carissimo Beppe,

Stanno ancora proseguendo le mie riflessioni sull'esperienza e la mia percezione di Chaaria (parlo dell'ospedale) è che sia un'isola di pace.... sì hai letto bene, ho scritto isola di pace anche se può sembrare strano in una realtà in cui la sofferenza e il dolore impazzano. 

Mi è piaciuto moltissimo lavorare in reparto e confrontarmi con i malati e con il personale; ho percepito come piano piano, per lo staff,  da invisibile presenza , sono passata dapprima a presenza che si guardava con curiosità e un pò di diffidenza poi accolta e considerata come parte del loro mondo. Mi è piaciuto come si rivolgessero a me come se fossi una di loro. Poi mi hanno aiutato in diverse circostanze: per esempio i clinical officer ai quali più volte ho chiesto lumi sulle terapie (da come andavano scritte, agli antibiotici più opportuni da usare per le vostre infezioni);   vedevo che mi scrutavano per capire se davvero un dottore chiedeva loro come fare.... questo atteggiamento di umiltà e di riconoscere i propri limiti credo abbia portato il rapporto su un piano paritario, soprattutto come essere umani, che era quello che andavo cercando come si cerca l'acqua quando hai sete. 


venerdì 15 marzo 2013

Operazione per un orfano

Joseph ha 9 anni; e’ di Kiamuri ed e’ venuto a Chaaria accompagnato dal nonno.

Ha una brutta frattura del gomito sinistro, documentata da una lastra; l’intervento pero’ non gli e’ stato fatto, perche’ gli mancavano i soldi.

Mi ci sono voluti pochi secondi per capire che la situazione di poverta’ era reale.

Mi e’ bastato vedere che Joseph era vestito con una divisa scolastica lacera (evidentemente in famiglia non hanno altri vestiti da usare a casa, quando il bimbo non e’ in classe). Anche l’abbigliamento del nonno e’ logoro: soprattutto la camicia non ha piu’ un colletto vero e proprio, ma solo tessuto strappato e fili sporgenti.

“Se opero il bambino, ho bisogno di un genitore che stia con lui nel post-operatorio”.

Con gli occhi lucidi il vecchio mi dice: “papa’ e mamma sono morti entrambi, e mi hanno lasciato due bambini. Quello che ho a casa e’ molto piu’ piccolo, e non posso stare in ospedale con Joseph”.


giovedì 14 marzo 2013

Le tante offerte che riceviamo


Il post di oggi e’ prima di tutto inteso a ringraziare la Divina Provvidenza che sempre ci sostiene e ci incoraggia in moltissimo modi.
In particolare oggi ci soffermiamo sull’aspettto economico. Presentiamo una torta con la percentuale delle offerte da noi ricevute nel 2012.
La ragione che ci ha spinto a presentare questi dati e’ prima di tutto la grandissima riconoscenza per coloro che in Italia si adoperano nel durissimo compito del “fund raising” e ci permettono cosi’ di tenere bassi i nostri prezzi e di non mandare via i poveri che non possono pagare.
La mia riconoscenza si estende poi a Fr Giancarlo, grazie al quale l’amministrazione di Chaaria e’ diventata oculata e perfettamente rendicontata.


mercoledì 13 marzo 2013

Maria

Carissima Maria, e' passato un po' di tempo da quando sei partita per l'Italia, me non passa giorno senza che pensiamo a te. Il tuo lavoro nel reparto e' stato apprezzato da tutti: dai malati prima di tutto, ma anche da tutti i tuoi colleghi africani. 
Io personalmente mi sono trovato benissimo con te ed onestamente mi manchi molto. So che lo stesso vale per Fr Giancarlo e per gli altri Fratelli. 
Spero sinceramente che il Signore ci conceda di lavorare ancora insieme a Chaaria. 
Grazie per la tua dedizione e per il lavoro intenso. Grazie per l'amicizia che hai saputo vivere con i nostri infermieri e clinical officer che ancora mi chiedono di te. 
Il Signore ricompensi tutto quello che hai fatto per lui e per i poveri a Chaaria. 
Fr Beppe


La shamba

Ringrziamo di cuore il Signore perche' il raccolto del mais e' stato molto buono. Le grandi piogge sono state abbondanti e Dio ci veramente ha benedetti. 
I fagioli non hanno reso molto, ma il granoturco ha veramente dato molto. Il raccolto e' ora finito ed i sacchi sono nei nostri granai. 
Ora nuovamente ci affidiamo alla bonta' di Dio per le piccole piogge di aprile. Il nostro agricoltore veterano Kiambati ha gia' arato tutto, e gia' abbiamo iniziato a seminare di nuovo, aspettando il prezioso dono della pioggia. 
Per il lavoro della shamba ringrazio sinceramente la dedizione di Fr Giancarlo che la segue con amore e che e' riuscito a renderla produttiva sia nel settore agricolo che in quello zootecnico. 
Anche la shamba e' Chaaria, una Chaaria poco conosciuta ma importantissima. La shamba ci da' da mangiare e ci permettere di risparmiare moltissimo sugli acquisti di cibo. 

Fr Beppe



martedì 12 marzo 2013

Naomi è andata a scuola

E’ successo tutto abbastanza in fretta.

E’ stato difficile trovare una scuola senza barriere architettoniche.

Soprattutto e’ stato difficoltoso incontrare una preside che volesse accogliere Naomi nelle sue condizioni di salute.

Poi tutto si e’ sbloccato rapidamente domenica pomeriggio, quando Nazarena (sorella della nostra Sr Luisa Makena), mi ha messo in contatto con la preside della “Our Lady of Mercy secondary School” di Chuka.

Le trattative sono state rapide ed abbiamo avuto il pieno supporto dell’insegnante che ha immediatamente accolto la richiesta di Naomi.

Siamo arrivati all’ultimissimo momento in quanto oggi e’ il termine ultimo per l’iscrizione all’esame finale di ‘form 4” che Naomi ha deciso di ripetere per migliorare il suo voto.


Jackline

Carissima Jaclkyne, sei sempre con noi qui a Chaaria e ti pensiamo sempre. La tua amicizia ed il tempo trascorso insieme ci hanno dato gioia. 
Torna presto...
Cottolengo Mission Hospital staff



lunedì 11 marzo 2013

Nelson e Margaret

Vi ho parlato di Nelson alcuni giorni fa in uno di quei flash attraverso i quali cercavo di rimotivarmi pensando al fatto che tanta gente ci vuole bene e ci apprezza.

Abbiamo atteso qualche giorno prima dell’intervento, in quanto la frattura esposta aveva causato infezione dei tessuti molli; lo abbiamo comunque operato venerdi’.

L’operazione ha avuto le sue difficolta’, la piu’ grande delle quali e’ stata costituita dai molti frammenti ossei comminuti che non siamo riusciti e rimettere in posizione.

Altra difficolta’ e’ venuta da una vite probabilmente fallata, che non sono riuscito ne’ ad avvitare completamente, ne’ a togliere. La vite comunque non sporge troppo ed e’ sepolta nei muscoli, lontano dal nervo ulnare.

Nelson non ha molto male e siamo contenti della riduzione ottenuta, anche se evidentemente mancano dei frammenti. Nello stesso tempo confidiamo nella ricrescita di un buon callo osseo.


domenica 10 marzo 2013

Operare un'amica

Quando una persona cara chiede di essere operata da te in persona per un intervento di chirurgia maggiore, il tuo cuore si riempie di pensieri contrastanti e di emozioni a volte incontenibili.

Da una parte provi una grandissima gioia perche’ il fatto che la tua amica voglia te come operatore vuol dire che lei ha una fiducia totale nei tuoi confronti e praticamente ti mette la sua stessa vita nelle mani. Lo sai che avrebbe potuto andare da tanti altri medici, anche piu’ famosi, ma invece ha voluto farsi operare da te. Sei consapevole che ci sono ospedale piu’ belli, in cui avrebbe potuto avere una sistemazione alberghiera piu’ confortevole: nonostante tutto, ella vuole Chaaria, non per i cameroni congestionati di pazienti, ma per le tue capacita’ chirurgiche e per la tua umanita’.


Riflessioni

Sono una laboratorista e credo che la mia esperienza sia stata un po' diversa rispetto a quelle vissute dai colleghi. Il mio lavoro non si è mai svolto a diretto contatto con i pazienti dei reparti se non durante le due ore mattutine dei prelievi al letto. 
Il problema dell'adattamento non è stato rilevante: tutti i tecnici parlano un inglese perfetto e le metodiche analitiche sono le stesse, consolidate e note in tutto il mondo. Mezza giornata per comprendere le modalità di registrazione dei dati anagrafici dei pazienti, degli esami richiesti , dei dati analitici ottenuti, i controlli da eseguire e quali e quanti fossero gli esami urgenti e poi tutto si è svolto secondo i canoni della routine analitica che i tecnici conoscono molto bene e applicano con scrupolo e regolarità. 


Fratel Dominic rientra in Italia

Stanotte Bro Dominic riprenderà l'aereo alla volta di Biella in Italia, dove al momento egli presta il suo servizio. E' stata molto dura per fr Dominic lasciare la sua famiglia dopo la morte del papà. Gli siamo davvero molto vicini con la preghiera e con l'affetto, e gli auguriamo un buon viaggio. 
 
La comunità di Chaaria


sabato 9 marzo 2013

Qualche pensiero a ruota libera


E’passato più di un mese dal mio ritorno da Chaaria e con fatica sono riuscito a dipanare quasi tutti i pensieri e le considerazioni che mi sono portato a casa. Al di là della stanchezza, del grande lavoro, sono stato colpito da due aspetti: il più facile da intuire è che, in una situazione lavorativa così intensa a volte convulsa, è difficile per i volontari, soprattutto se alla prima esperienza, entrare in sintonia: ci vuole tempo, umiltà, professionalità. Ma anche i “vecchi” volontari ogni anno faticano perché trovano situazioni diverse a cui adattarsi. 




Ha vinto la pace

La giornata del voto lunedì scorso è stata un eccezionale momento di amore alla Nazione da parte di milioni di Kenyoti che hanno speso ore ed ore in code lunghissime per esprimere il loro voto. 
C'è stato sì un episodio molto triste di violenza a Mombasa, in cui varie persone hanno perso la vita, ma questo non ha scoraggiato la volontà degli elettori di esprimere nella pace il proprio diritto elettorale. Ci sono voluti molti giorni per conoscere l'esito del voto. 
Oggi però abbiamo avuto la notizia ufficiale: il Kenya ha ora il suo quarto presidente nella persona di Uhuru Kenyatta, figlio del padre della patria Jomo Kenyatta. 
C'è stata grande esultanza anche a Chaaria. La cosa più importante comunque è che si è conservata la pace. Nessuno in Kenya vuole il ripetersi di quanto è accaduto nel 2007, e le elezioni di quest'anno hanno smentito tutti i profeti di sventura, dando al mondo l'idea che il Kenya ha seriamente imboccato la via della pace e della democrazia. 
Le nostre preghiere sono state esaudite! 
Fr Beppe

venerdì 8 marzo 2013

Thanks

Dearest Karolina,

Time has come for you to go back to Poland for your specialization.

You have been with us for 3 months and half, but time has passed so quickly. It seems yesterday when you were writing to me from Poland to make arrangements, and now we have already had our last supper together.

Thanks a lot for the tireless job you have done as a physician in the general ward and in out-patient department.

Thanks because you have loved our patients and you have sacrificed yourself for them.

Thanks for the good relationships with the Kenyan colleagues, with the other volunteers and with brothers and sisters.

Personally I feel the need of expressing my heartfelt gratitude for the great help you have given me in the last few months, and above all during the long strike. 



Chaaria è un sogno da realizzare giorno per giorno.

Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati.

Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.

Vorrei smetterla di dire “vai altrove, perché non possiamo curarti”.

Anche perché andare altrove, qui, vuol dire aggiungere altra fatica, altro sudore, altro dolore, per uomini, donne e bambini che hanno già camminato per giorni interi.

E poi, andare dove?

Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.

Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.

Quello che mi muove, che ci muove, è la carità verso l’altro, verso tutti. Nessuno escluso.

Gesù ci ha detto di essere presenti nel più piccolo e nel più diseredato.

Questo è quello che facciamo, ogni giorno.


Fratel Beppe Gaido


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